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Esopianeti e sonda Kepler

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Messaggio Da Ken-Scienza Dom Feb 06, 2011 4:46 pm



Prima di lodare oltre ogni dire la sonda Kepler e le sue scoperte, è giusto fare una piccola precisazione: i pianeti individuati sono al momento solo “candidati” e necessitano ulteriori verifiche. Tuttavia, le speranze sono che almeno l’ottanta per cento di loro siano reali corpi celesti. Sicuramente lo sono i sei pianeti che girano attorno alla stella Kepler-11, molto simile al nostro Sole. Tutti sono stati visti transitare davanti alla stella, implicando orbite quasi complanari. Le loro eccentricità sono anche molto basse e quindi le traiettorie pressoché circolari. Ricordiamo che Kepler scopre i pianeti, o meglio i candidati, con il metodo dei “transiti”, ossia rilevando perdite di luminosità della stella a causa del transito di pianeti davanti all’astro. Il telescopio spaziale Spitzer e altri “colleghi” terrestri verificano poi le osservazioni e ne danno conferma.

Una costatazione è d’obbligo: in una sola generazione siamo passati dal concetto ancora fantascientifico di esopianeti a un numero enorme di oggetti reali e osservabili. Ben 1235 da parte della sola Kepler. Di questi “candidati”, 19 sono più grandi di Giove, 165 simili al nostro gigante, 662 simili a Nettuno, 288 super-Terre, ma ben 68 estremamente simili al nostro pianeta come dimensioni. Ancora più importante è che 54 pianeti si trovano nella zona “abitabile” della propria stella (ossia in una posizione in cui è plausibile avere l’acqua allo stato liquido) e ben cinque fra essi hanno anche un diametro comparabile al nostro. Questa enorme messe di dati deriva dalle osservazioni di Kepler eseguite dal 12 maggio al 17 settembre del 2009 su più di 156000 stelle, comprese in una zona di cielo che è soltanto 1/400 dell’intera volta celeste. Data la piccolezza della zona studiata, non ci vuole molto a pensare che il numero di pianeti terrestri nella nostra galassia sia veramente enorme.

Esopianeti e sonda Kepler 20100728_145039_8EDAFBA8_medium
A gennaio 2011 ne sono stati individuati 518.
La scoperta della maggior parte degli esopianeti è resa possibile da metodi di osservazione indiretta piuttosto che da osservazioni al telescopio[1]. A causa dei limiti delle tecniche di osservazione attuali la maggior parte dei pianeti individuati sono giganti gassosi come Giove e, solo in misura minore, pianeti rocciosi massivi del tipo Super Terra.
Gli esopianeti conosciuti appartengono a sistemi planetari che orbitano attorno a una stella. Esistono, tuttavia, numerose osservazioni non confermate di oggetti di massa planetaria non legati a vincoli gravitazionali con alcuna stella : tali corpi celesti non sono definibili come "pianeti" secondo l'attuale definizione dell'Unione Astronomica Internazionale.
L'interesse scientifico sugli esopianeti è cresciuto sempre più a partire dal 1995, anno della conferma di una delle prime scoperte (51 Pegasi b). Inizialmente l'individuazione è proseguita lentamente, ma a partire dal 2002, con l'affinamento dei metodi di osservazione, sono stati scoperti più di 20 pianeti extrasolari all'anno.
La possibilità di presenza di sistemi planetari attorno a stelle simili al Sole è valutata in modo molto diverso: molti astronomi ritengono che questa sia la norma, mentre altri stimano che solo il 10% delle stelle di tipo solare posseggano un sistema planetario .
Spesso la ricerca di esopianeti coincide con la ricerca di mondi in grado di supportare una forma di vita extraterrestre. A oggi, Gliese 581 g - quarto pianeta del sistema planetario della nana rossa Gliese 581 distante approssimativamente 20 anni luce dalla Terra - sembra essere il miglior esempio di esopianeta di tipo terrestre orbitante nella zona abitabile del proprio sistema.
Sono in costruzione attualmente diversi telescopi progettati appositamente per l'individuazione di pianeti extrasolari, tra cui l'Automated Planet Finder, che entrerà in funzione forse nel 2010. Anche le missioni spaziali Gaia (prevista per il gennaio 2012), SIM (prevista per il 2015) e Terrestrial Planet Finder (prevista dopo il 2015) avranno come scopo principale la ricerca di pianeti extrasolari.
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