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Terraforming
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Terraforming
La terraformazione (dall'inglese terraforming), è un ipotetico processo artificiale atto a rendere abitabile un pianeta (o una luna), intervenendo sulla sua atmosfera - creandola o modificandone la composizione chimica - in modo da renderla simile a quella della Terra ed in grado di sostenere un ecosistema.
Al di là del fatto che si tratta di un processo che, allo stato attuale della tecnologia non è ancora realizzabile, la terraformazione di pianeti e/o lune allo scopo di renderli abitabili per la biologia umana, si scontra con dei limiti invalicabili che restringono fortemente la rosa dei candidati. Prima di tutto, il corpo celeste candidato non deve essere né troppo grande, né troppo piccolo: nel primo caso la forza di gravità sarebbe troppo forte per permettere una vita normale, nel secondo caso sarebbe troppo debole, non solo per permettere una normale deambulazione, ma soprattutto non sarebbe in grado di trattenere l'atmosfera che lentamente fuggirebbe nello spazio. Luna e Marte sono troppo piccoli per garantire una adeguata forza di gravità. In secondo luogo, il corpo celeste candidato dovrebbe essere dotato di un adeguato campo magnetico, allo scopo di respingere i raggi cosmici altamente energetici e pericolosi per le creature viventi. In terzo luogo, il pianeta candidato non dovrebbe essere né troppo lontano né troppo vicino alla sua primaria (stella) dalla quale ricevere luce e calore. In conclusione, nel sistema solare, Venere è il solo pianeta candidato a diventare una seconda Terra, se si esclude il fatto che ha una rotazione assiale molto lenta, equivalente a 8 mesi terrestri: in altre parole, su Venere "dì" e "notte" durano ognuno circa 120 giorni terrestri.
Le esigenze di terraformazione nascono a causa del fatto che l'essere umano necessita di una serie di valori fisici stringenti, ad esempio pressione, composizione dell'atmosfera e temperatura. Una possibile alternativa sarebbe quella di modificare la biologia umana per adattarsi a un pianeta solo parzialmente terraformato, allo scopo di accelerarne i tempi di colonizzazione: per esempio, polmoni più grossi e una percentuale superiore di globuli rossi nel sangue permetterebbero di sopravvivere in una atmosfera povera di ossigeno, pellicce naturali permetterebbero di resistere ad ampie escursioni termiche, una struttura corporea più massiccia permetterebbe di resistere ad una forza di gravità superiore e così via. La modifica della biologia umana, se pur più semplice e rapida della terraformazione completa di un corpo celeste, è però meno psicologicamente accettabile.
Marte
Marte è attualmente inabitabile perché la sua atmosfera è estremamente rarefatta e quasi del tutto priva di ossigeno ed ha una temperatura media assai inferiore a quella terrestre.
Un esempio di progetto per la terraformazione di Marte prevede di liberare grandi quantità di gas serra nell'atmosfera del pianeta, innalzandone la temperatura. Questo causerebbe l'evaporazione di anidride carbonica dalle calotte polari, aumentando ancora l'effetto serra e facendo sciogliere eventuale ghiaccio presente nel sottosuolo marziano. Ciò porterebbe Marte ad avere acqua liquida, un clima più simile a quello terrestre e un'atmosfera più densa, a base di anidride carbonica. Infine si importerebbero sul pianeta delle piante che arricchiscano di ossigeno l'atmosfera tramite la fotosintesi. È stato calcolato che l'intero processo durerebbe più di centomila anni. Sono stati ideati processi più rapidi, ma dalla durata sempre misurabile in secoli.
Per riscaldare le calotte polari di Marte liberando anidride carbonica sono stati proposti anche altri metodi, come coprirle con sostanze scure (come polvere di carbone) che assorbano meglio la luce solare, o riflettere il sole sui ghiacciai marziani da giganteschi specchi in orbita attorno al pianeta.
Venere
Venere ha un'atmosfera di anidride carbonica con una pressione 90 volte maggiore di quella terrestre, ha una temperatura di circa 480 °C ed è quasi del tutto privo di acqua (o meglio vapore acqueo).
Il progetto di terraformare Venere usando alghe geneticamente modificate che consumino l'anidride carbonica con la fotosintesi è stato proposto nel 1961 da Carl Sagan. Negli anni seguenti si è però compreso che il metodo non sarebbe stato efficace: Venere è pressoché privo di acqua e inoltre, se la fotosintesi fissasse il carbonio in molecole organiche, questo sarebbe subito riconvertito in anidride carbonica dall'alta temperatura.
Altri progetti per terraformare Venere comprendono l'uso di schermi solari spaziali per mantenere Venere in ombra e raffreddarlo fino al congelamento dell'anidride carbonica - che potrebbe poi essere sepolta sotto la superficie o inviata su Marte - o bombardare il pianeta con idrogeno che reagisca con l'anidrida carbonica, producendo carbonio ed acqua attraverso la reazione Bosch.
Al di là del fatto che si tratta di un processo che, allo stato attuale della tecnologia non è ancora realizzabile, la terraformazione di pianeti e/o lune allo scopo di renderli abitabili per la biologia umana, si scontra con dei limiti invalicabili che restringono fortemente la rosa dei candidati. Prima di tutto, il corpo celeste candidato non deve essere né troppo grande, né troppo piccolo: nel primo caso la forza di gravità sarebbe troppo forte per permettere una vita normale, nel secondo caso sarebbe troppo debole, non solo per permettere una normale deambulazione, ma soprattutto non sarebbe in grado di trattenere l'atmosfera che lentamente fuggirebbe nello spazio. Luna e Marte sono troppo piccoli per garantire una adeguata forza di gravità. In secondo luogo, il corpo celeste candidato dovrebbe essere dotato di un adeguato campo magnetico, allo scopo di respingere i raggi cosmici altamente energetici e pericolosi per le creature viventi. In terzo luogo, il pianeta candidato non dovrebbe essere né troppo lontano né troppo vicino alla sua primaria (stella) dalla quale ricevere luce e calore. In conclusione, nel sistema solare, Venere è il solo pianeta candidato a diventare una seconda Terra, se si esclude il fatto che ha una rotazione assiale molto lenta, equivalente a 8 mesi terrestri: in altre parole, su Venere "dì" e "notte" durano ognuno circa 120 giorni terrestri.
Le esigenze di terraformazione nascono a causa del fatto che l'essere umano necessita di una serie di valori fisici stringenti, ad esempio pressione, composizione dell'atmosfera e temperatura. Una possibile alternativa sarebbe quella di modificare la biologia umana per adattarsi a un pianeta solo parzialmente terraformato, allo scopo di accelerarne i tempi di colonizzazione: per esempio, polmoni più grossi e una percentuale superiore di globuli rossi nel sangue permetterebbero di sopravvivere in una atmosfera povera di ossigeno, pellicce naturali permetterebbero di resistere ad ampie escursioni termiche, una struttura corporea più massiccia permetterebbe di resistere ad una forza di gravità superiore e così via. La modifica della biologia umana, se pur più semplice e rapida della terraformazione completa di un corpo celeste, è però meno psicologicamente accettabile.
Marte
Marte è attualmente inabitabile perché la sua atmosfera è estremamente rarefatta e quasi del tutto priva di ossigeno ed ha una temperatura media assai inferiore a quella terrestre.
Un esempio di progetto per la terraformazione di Marte prevede di liberare grandi quantità di gas serra nell'atmosfera del pianeta, innalzandone la temperatura. Questo causerebbe l'evaporazione di anidride carbonica dalle calotte polari, aumentando ancora l'effetto serra e facendo sciogliere eventuale ghiaccio presente nel sottosuolo marziano. Ciò porterebbe Marte ad avere acqua liquida, un clima più simile a quello terrestre e un'atmosfera più densa, a base di anidride carbonica. Infine si importerebbero sul pianeta delle piante che arricchiscano di ossigeno l'atmosfera tramite la fotosintesi. È stato calcolato che l'intero processo durerebbe più di centomila anni. Sono stati ideati processi più rapidi, ma dalla durata sempre misurabile in secoli.
Per riscaldare le calotte polari di Marte liberando anidride carbonica sono stati proposti anche altri metodi, come coprirle con sostanze scure (come polvere di carbone) che assorbano meglio la luce solare, o riflettere il sole sui ghiacciai marziani da giganteschi specchi in orbita attorno al pianeta.
Venere
Venere ha un'atmosfera di anidride carbonica con una pressione 90 volte maggiore di quella terrestre, ha una temperatura di circa 480 °C ed è quasi del tutto privo di acqua (o meglio vapore acqueo).
Il progetto di terraformare Venere usando alghe geneticamente modificate che consumino l'anidride carbonica con la fotosintesi è stato proposto nel 1961 da Carl Sagan. Negli anni seguenti si è però compreso che il metodo non sarebbe stato efficace: Venere è pressoché privo di acqua e inoltre, se la fotosintesi fissasse il carbonio in molecole organiche, questo sarebbe subito riconvertito in anidride carbonica dall'alta temperatura.
Altri progetti per terraformare Venere comprendono l'uso di schermi solari spaziali per mantenere Venere in ombra e raffreddarlo fino al congelamento dell'anidride carbonica - che potrebbe poi essere sepolta sotto la superficie o inviata su Marte - o bombardare il pianeta con idrogeno che reagisca con l'anidrida carbonica, producendo carbonio ed acqua attraverso la reazione Bosch.
- Spoiler:
- La reazione di Bosch è una reazione chimica tra anidride carbonica ed idrogeno che produce carbonio sotto forma di grafite, acqua e calore. È chiamata così in onore del chimico tedesco Carl Bosch
Hapgood- Scienziato
- Numero di messaggi : 143
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Reputazione : 6
Data d'iscrizione : 27.12.10
Età : 30
Località : Poggio Nativo (RI)
Re: Terraforming
ovviamente, come tutti i miei articoli
Hapgood- Scienziato
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